13
Ago

COME SCEGLIERE I MOBILI PER LA MIA CUCINA MODERNA?

Acquistare i mobili per arredare una cucina è un’ impresa più ardua rispetto a quanto accade per le altre stanze della casa perché bisogna fare i conti con la presenza degli impianti, che possono essere già esistenti o da realizzare.

I mobili della cucina devono essere progettati in modo da tenere conto delle esigenze di funzionalità e di ergonomia, in relazione anche alle proporzioni e alle caratteristiche fisiche dell’utente finale.
L’ergonomia consente a questi spazi di risultare funzionali e pratici da utilizzare, permettendo alle persone di trovarsi a loro agio, di non sforzarsi o assumere posizioni scomode, di muoversi liberamente per svolgere tutte le operazioni che la cucina richiede (preparare, lavare, cucinare, consumare etc.), di non rischiare di farsi male.
La scelta dipenderà dalla forma e dalle dimensioni della cucina, ma anche dalla determinazione dello spazio di immagazzinaggio necessario.
Sarà utile, poi, conoscere alcune caratteristiche generali dei materiali, anche per decidere se propendere per superfici opache o lucide.

1. La forma della cucina
La gran parte delle scelte in termini di mobili dipende dalla forma della cucina, da cui dipende la disposizione di tutti gli elementi che la compongono, dai complementi di arredo agli elettrodomestici.
Uno degli aspetti da tenere in considerazione è il cosiddetto “triangolo di attività”, e cioè delle distanze che intercorrono tra frigorifero, lavello o lavastoviglie, e la zona del piano cottura, distanze che andranno limitate per raggiungere una funzionalità ottimale.
Le forme possono variare.
Classiche sono quelle a U, disposte su tre pareti a occupare in maniera uniforme lo spazio; quelle a L, tra le più diffuse e pratiche; e quella a G, che necessita di spazi maggiori e di una organizzazione che prevede un prolungamento attrezzato.

 2. Le dimensioni
Le dimensioni, naturalmente dipendono dall’organizzazione architettonica della casa.
Volumi e metrature quindi possono variare notevolmente.
Un accorgimento che permetterà di organizzare la disposizione e scegliere i mobili più adatti riguarda le misure standard usate per i mobili della cucina.
Normalmente, infatti, i moduli compositivi delle cucine, come i pensili e le basi, sono organizzate in multipli di 15 cm: unità di 60 per 60 cm, con una altezza usualmente di 85 cm.
Per quanto molte aziende sfruttino anche i multipli di 20 cm e costruiscano mobili su misura.
Per i pensili, in ogni caso, una regola comune è che debbano essere meno profondi delle basi.
Un altro dato utile da tenere a mente è quello dell’altezza del piano di lavoro.
Una misura standard è quella di 90 cm, suddivisi in tre elementi da organizzare, ovvero lo zoccolo, l’altezza dell’anta, lo spessore del piano stesso.

3. Sapere quanto spazio di immagazzinaggio serve
Molto importante nella scelta dei mobili più adatti per la cucina sarà una valutazione preliminare dello spazio di immagazzinaggio necessario.
Sarà, cioè, importante decidere quante ante, quante scaffalature e ripiani o cassettiere, quante basi o pensili, saranno da dedicare a pentole, utensili e macchinari utili in cucina.
Una valutazione preliminare permetterà di scegliere come disporre ripiani a vista e ante cieche, e quindi vuoti e pieni nel quadro complessivo dell’organizzazione della cucina, in modo da determinarne ariosità e respiro in maniera più o meno marcata.
Anche la scelta di colori e tonalità potrà dipendere dallo spazio di immagazzinaggio.
Nel caso, infatti, che si necessiti di molte basi e pensili ad ante cieche, per esempio, sarà bene optare per colori chiari e tenui e mobili modulari, in modo da enfatizzare la luminosità e scomporre e moltiplicare le prospettive, in modo da allargare lo spazio, ed evitare un effetto opprimente e sovraccarico.

4. Isola o non isola?
Scegliere se organizzare la cucina con l’isola o senza non è solo una questione estetica, per quanto questa sia importante.
Ci sono infatti da tenere in considerazione anche alcune questioni strutturali a cui sarà bene pensare con attenzione.
Infatti è necessario decidere in che modo attrezzare l’isola a seconda dell’organizzazione di impianti e tubature idriche e del gas. Scegliere un’isola attrezzata con il piano cottura a gas, per esempio, non comporterà degli interventi eccessivi, in quanto il collegamento e l’allaccio delle tubature scomparirà sotto il pavimento.
E si potrà in ogni caso optare per un piano cottura elettrico a induzione per minimizzare ulteriormente gli interventi.
Nel caso si voglia attrezzare l’isola con anche il lavabo, il discorso cambia leggermente, perché portare le tubature dell’acqua all’interno dell’isola comporta un intervento in muratura da pianificare con attenzione.
Sarà bene in ogni caso valutare distanze e disposizione degli impianti prima di scegliere l’isola.

 5. Scegliere i materiali più adatti
Scegliere i materiali non è semplice.
Molti i fattori in gioco, da quelli relativi al gusto personale, a quelli economici, sino a quelli strutturali della cucina, relativi alla struttura architettonica, delle pareti e del soffitto.
Per orientarsi, in ogni caso, sarà utile conoscere alcune caratteristiche dei materiali più comunemente in uso.
Quando ci si riferisce al legno massello, per esempio, significa che gli elementi che costituiscono i mobili della cucina dovrebbero essere in legno massiccio.
Le definizioni legno nobilitato o effetto legno indicano che non si tratta di legno massello, ma di un legno con rifiniture che ne riproducono le sembianze.
Quando si parla di impiallacciato, invece, si intende definire un pannello di legno poco nobile rivestito da uno strato molto sottile, generalmente di circa un millimetro, con un legno più nobile e pregiato. In maniera impropria si utilizza il termine impiallacciato anche per i laminati e i legni nobilitati, che invece sfruttano resine di una qualità inferiore.
Quando si parla di compensato, invece, ci si riferisce a un semilavorato composto da diversi fogli di legno, le cui venature sono alternate per aumentarne la resistenza. Il materiale MDF, o pannello di fibre a media densità, invece, è costituito da fibre di legno finissime, pressate e tenute insieme da resine di notevole resistenza.

6. Superfici lucide o opache?
La scelta tra tra mobili dalle superfici lucide e mobili dalle superfici opache può dipendere naturalmente dalle proprie inclinazioni ed esigenze estetiche, ma anche da alcune caratteristiche che dipendono dalla natura stessa delle superfici, che possono essere, per esempio, laminate o laccate.
Il laccato è materiale di per sé luminoso composto da un pannello in fibre di legno e verniciato con vernici poliesteri e poliuretaniche. La laccatura può essere quindi sia opaca che lucida.
È più delicato del laminato e, con il tempo, può essere soggetto a variazioni cromatiche: la qualità è determinata dal tipo di vernice usato.
Il laminato è resistente, impermeabile e facile da pulire.
La sua resistenza varia molto a seconda della qualità del materiale stesso utilizzato.
Resistente al calore, all’acqua e all’umidità, a bisogno di meno manutenzione.
Se optate per l’opaco, avrete una maggiore resistenza ai graffi, ma qualche difficoltà in più nella pulizia.